lunedì 6 aprile 2015

La Casa - di Giovanna S. [incipit]



Laura quasi ansimava nel grande letto bianco. L’odore della malattia impregnava la stanza nonostante fosse primavera. Il terrore le attanagliava il petto, fermandole il cuore più della stessa debolezza.
Il suo angelo inatteso era là, comunque, e averlo vicino, in quei momenti così orribili, le diede un po’ di respiro: una boccata d’ossigeno.
Raffaele, dal balcone, guardava fuori immerso nei pensieri.
Laura era certa che non fosse del tutto a suo agio ma la malattia rende egoisti; da due mesi sperava, con tutta se stessa che non si stancasse mai.
Francesca entrò in camera, accompagnata dall’infermiera, per la solita puntura.
- Su, mamma, c’è Giovanna: facciamo in un minuto!
Era la figlia più piccola; la cocca di mamma, l’unica che sembrava non dare importanza ai suoi atteggiamenti. Laura non era stata severa ma ferma, e non tornava sui suoi passi: anche per questo le figlie più grandi si erano un po’ scelte la vita a modo loro, diradando molto i contatti con la mamma.
La donna cercò di non parlare ma, a gesti, si fece capire: non voleva più niente, non sperava più. 

 

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