Mr.Coccola
sedeva in silenzio.
Dall’occhio
destro ricucito maldestramente osservava Aìdha.
Lei
dondolava piano sulla sedia in vimini muovendo la testa al ritmo
della musica del carillon, all’interno del quale una ballerina in
porcellana bianca girava su se stessa.
Cinque
note suonate a un pianoforte erano state imprigionate dentro un
cofanetto in legno costrette a ripetersi. All’infinito.
Quella
melodia era uno suoi primi ricordi.
Sul
tavolo da the, una tovaglia bianca piena di merletti, piattini, tazze
e un’alzatina per dolci.
Prese
la tazza vuota per il manico, alzò il mignolo e la portò fino alle
labbra. Soffiò a lungo su quel nulla troppo caldo, per non bruciarsi
la lingua, poi bevve la sua camomilla. Tra le mani, immaginò un
tortino al cioccolato che morse con gusto.
Si
voltò verso Mr. Coccola e ne accarezzò la morbida guancia.
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