giovedì 7 maggio 2015

Gutenberg ha ucciso il nonno - di Giovanna S. [incipit]


Mattinata d’inferno in una Roma più caotica e convulsa della stessa Napoli; non vedevo l’ora di squagliarmela da tanto frastuono, preparandomi con stoico piacere ad affrontare il viaggio di ritorno. Attraversavo in maniera sadica, con la mente, quelle tre ore di scarrozzamento tra Altissima Velocità e trenino sgangherato... la sofferenza era il prezzo da pagare, lo sapevo! Una volta oltrepassata la barriera spazio-temporale di Castellammare, un lungo, fresco, sferragliante passaggio nel

tunnel, poi la conca Sorrentina mi avrebbe accolto, materna, inondandomi di frescura, profumi, colori.

Il discorso finale del Presidente, ospite inatteso e, diciamolo, inopportuno più qualche insignificante temporeggiamento finale, mi avevano fatto perdere il treno previsto, costringendomi in stazione per circa un’ora in più.

Non mi restava che cercarmi una panchina tranquilla e aspettare pazientemente la prossima partenza.

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