giovedì 9 luglio 2015

[arcobaleno d'inchiostro] - "Aela" di Tino Daniela (incipit)

AELA
Tino Daniela

Le tre del mattino. Una pioggia scrosciante batte sull’asfalto, delle scarpette da tennis bianche infangate sul bordo si muovono rapide. Dopo otto ore di faticoso lavoro una giovane donna si appresta a tornare a casa. L’odore di patatine fritte e hamburgers di dubbia provenienza le aveva fatto venire il voltastomaco. Un intero sabato sera a servire ai tavoli di un fast food invece di divertirsi con le amiche. Già, delle amiche… il suo carattere solitario le aveva impedito di coltivare amicizie durature, a parte Mike, l’altro cameriere, abitavano nella stessa via e dopo il lavoro tornavano sempre a casa insieme. Quella sera però si era cambiato il turno, non poteva mancare al matrimonio della sorella.
Pochi metri la separavano dal portone, una leggera nebbia le impediva di aguzzare la vista, i lampioni posti a margine dei marciapiedi illuminavano la sua abitazione, divisa dalle altre due da stretti vicoletti.
Le tre e dodici. Un urlo assordante risuona per via Tuffini.

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