venerdì 10 luglio 2015

[arcobaleno d'inchiostro] - Dies Irae, di Mario Luciani (incipit)

Baker Street, 13 novembre 1896


Cominci la sonata per violino n. 2 in A Minore di Bach, mentre John tamburella con le dita sul bracciolo del divano. Fra qualche minuto sbufferà e compiaciuto incolperà il giovane Otis che ritarda con il giornale. Non accetta che tu sguinzagli un tredicenne per raccogliere informazioni…

«Ecco il “The Noir”. Grazie, Natasha. Holmes, ascolta: Risolto il delitto in

Poplar District dal famoso detective…»

«Dottore, hanno consegnato anche questa busta da lettere.»

«Holmes! Da quando il ragazzo ti fa da postino?»

«Mi perdoni, dottor Watson, ma il tutto è stato recapitato da… hihihi!»

Posi il violino. «Devo dedurre che costui, oltre a sorprenderla, l’ha divertita. Ne

conviene?»

«È così, Ser Holmes. Il nano aveva il viso truccato da clown. Mi ha salutata in ucraino.»

«Continui, la prego.»

«Faceva acrobazie tra la gente per giungere alla carrozza che poi… che poi ha portato

via.»

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