lunedì 13 luglio 2015

[arcobaleno d'inchiostro] - L’ultima indagine del Commissario Giostri di Maria Teresa Frassetti (incipit)


Test. A chi assomigliano di più le tue capacità investigative?All’ induzione logica di Sherlock Holmes, all’intuito infallibile di Ellery Queen o al lavorio incessante delle cellule grigie di Poirot?
Accaldato, il Commissario Giostri lanciò in aria l’inutile inserto estivo del quotidiano locale.
I metereologi paragonavano l’afa estiva al Flegetonte dell’Inferno dantesco, per cui il suo giorno di riposo si prospettava davvero di fuoco. All’improvviso squillò il telefono. Giostri chiuse gli occhi sperando che fossero i soliti call center ma, dopo una breve pausa, la nona sinfonia di Beethoven ripartì. Quella chiamata insistente non prometteva nulla di buono.
Di nuovo una vittima, ergo, un assassino spietato a cui dare la caccia. Perché la gente arrivava ad uccidere, a compiere un gesto così estremo? Da quando aveva iniziato la sua carriera in polizia, se lo era sempre chiesto, senza trovare risposta.
Mancava un mese alla pensione e quello dei delitti era l’unico calcolo che sapeva di non poter sbagliare. Questo sarebbe stato il decimo e, sperava, l’ultimo con cui avrebbe avuto a che fare. Dovette mostrare al custode il tesserino di riconoscimento per entrare in uno dei più esclusivi club privato fiorentini, il regno paradisiaco dei nullafacenti estivi, poco distante dal Piazzale Michelangelo. Il corpo era sdraiato su un’amaca legata a due pini di alto fusto in un angolo appartato di un giardino di svariati ettari. Passò quindi all’esame della vittima, avvicinandosi alle spalle del medico legale. Donna, quarantenne, finta bionda, aspetto estetico estremamente curato e raffinato, vestito da sera e scarpe con tacco alto costosi probabilmente più del suo spartano stipendio mensile. L’ispettore Favilli lo informò sulle sue generalità.

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