giovedì 9 luglio 2015

[arcobaleno d'inchiostro] - "Vittime" di Diego Zucca (incipit)

VITTIME
Diego Zucca

La scena che si presentò agli occhi del commissario Lombardi era davvero terribile. Il corpo del professor Tebaldi era dietro la lavagna, mani e piedi legati, la bocca cucita.
- Ora non possiamo più nasconderci. – asserì il preside dell’Istituto privato Macchiavelli.
- In che senso? – chiese Lombardi, mettendo mano al suo inseparabile taccuino, compagno di una vita.
- Nel senso che tutto è iniziato con danni agli oggetti. Una bella “rigata” sullo scooter di Manfredi, la bicicletta di Palmera con le ruote forate, il quaderno di Antonucci fatto a pezzetti durante l’ora di ricreazione…
- E nessuno ha visto nulla?
- Come sempre. Nessuno ha visto nulla. – confermò il preside Franchini.
- Avete dei sospetti? A me interessa tutto ciò che fa parte della natura umana, mon cher ami. – cercò malamente di scimmiottare Poirot.
- Sospetti veri e propri no, questo è un Istituto esemplare.
- Qualche rumeno o nordafricano da dare in pasto alla stampa?
- Nessuno. All’inizio abbiamo pensato a dei vandali, visto che gli oggetti danneggiati erano inizialmente all’esterno della struttura, chiunque poteva introdursi in giardino. Poi dopo il quaderno abbiamo pensato ad uno dei ragazzi. Ma come può un ragazzo di sedici anni circa aver ucciso in modo così barbaro il professor Tebaldi, che è almeno il doppio di qualsiasi studente dell’istituto?
Lombardi guardò ancora una volta il corpo del professore, la bocca cucita e assentì.

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