I
DOLCI DI MARZAPANE
Gaia
Mariani
In
cui antiche Storie e antiche Voci in antiche Terre
raccontano
e ammoniscono.
Ogni
anno, quando arriva novembre, c'è grande apprensione dalle mie
parti. Consideratela pure una tradizione, un momento di suggestione
collettiva, ma tra le verdi colline e le profonde radici di un popolo
che vive solo della propria terra, c’è ancora chi sussurra che sia
tutto vero. E ogni vigilia di Ognissanti un vago senso di attesa si
spande già nell’ora gelida del primo mattino.
Le
case di pietra, come la nera pupilla in un’iride colorata, riposano
da secoli tra le nebbiose palpebre di colline silenziose, percosse
dai sussurri del vento quando scende la sera. Tutti i giorni sono
uguali, le notti senza luna, illuminate solo dai guizzi di antiche
lampade a olio appese sopra ogni porta.
Dalle
mie parti siamo un grappolo di anime, qualche centinaia di acini in
una vigna abbandonata, tra le pareti verdeggianti che ci circondano,
e nascondono.
Oltre
le casupole di pietra e la chiesa, le lapidi del cimitero si
inerpicano sui fianchi della collina. E ci sono molte tombe, almeno
rispetto ai pochi abitanti. Dalle mie parti, quei defunti non fanno
paura, custoditi dalla terra fredda sotto la collina.
Dalle
mie parti, i vecchi raccontano che, nella notte di Ognissanti, gli
abitanti del camposanto ritornino a far visita ai loro parenti ancora
in vita. Essi gli lasciano le proprie case, il proprio cibo, i propri
letti, ma non si devono mai far trovare di persona, altrimenti le
anime gli chiederebbero di seguirle, di tornare con loro nel luogo
del riposo eterno
Almeno
fino alla vigilia di Ognissanti, tutti i giorni sono uguali, ma
quella
notte
un lungo brivido discende la schiena delle colline, facendo
intirrizzire l’erba e arrivando fino al paese dove, sul davanzale
di ogni casa, le donne hanno lasciato dolci di marzapane. Quella
notte
le case sono deserte, sono andati tutti a dormire, o a pregare,
altrove, ma gli usci sono stati lasciati aperti e, oltre ai dolci sul
davanzale, i tavoli delle cucine sono imbandite come per un
banchetto.
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