Tracy
Elisabetta
Mattioli
Tracy
viveva a Los Angeles, era una ragazzina di undici anni, frequentava
la scuola, terminava sempre l’anno con eccellenti voti. Lei non
aveva amici, trascorreva il periodo ricreativo in solitudine,
mangiava a un tavolo appartato della sala da pranzo. Guardava fuori
dalla finestra, anche se gli occhi sembravano persi nel vuoto.
L’autista si presentava davanti all’entrata principale della “Los
Angeles School” andava a prenderla tutti i giorni e la riportava
nella lussuosa villa a Beverly Hills. Lei restava lì dentro per fare
i compiti, ma rimaneva chiusa in camera a tempo “determinato”
uscendone solo all’ora di cena. Amava il buon cibo, gustava
pienamente ogni pietanza, cercando di capire gli ingredienti usati
durante la preparazione. Lo chef inventava sempre un piatto nuovo
allo scopo di stupirla...Ma
non era facile, Tracy non poteva essere considerata come gli altri
bambini…
I
compagni di scuola, l’evitarono fin dal primo giorno, a causa del
suo “strambo” comportamento. Lei li guardava in modo particolare,
con i gelidi occhi grigi. Nel momento in cui fissava qualcuno,
l’ignara “vittima”, sentiva congelarsi il sangue, bloccarsi gli
arti ed in certi casi…smetteva
perfino di parlare. La
terribile sensazione durava “solo” pochi minuti, a chi veniva
colpito dalla luce sinistra proveniente dagli occhi della
bambina…quegli
istanti sembravano eterni!
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