mercoledì 9 settembre 2015

[Arcobaleno d'inchiostro] - L'alba di Amardia, Angela Aniello (incipit)

L’alba di Amardia
Angela Aniello

Amardia era lontanissima anni luce dalla Terra. Un pianeta strano, davvero strano se dovevo conviverci con quella megera di Calendula, una stregaccia che s’era fatta venire i capelli viola da quando aveva saputo della mia storia con Taruk, il figlio bellissimo del re Sole.
I miei occhi verdi e i capelli azzurri lunghi fino alle caviglie l’avevano conquistato subito. Non ero stata io a propormi, né avevo usato alcun tipo di magia.
Semplicemente ci eravamo incontrati per caso nel bosco delle Pause Splendenti sulle rive del Fiume Scarlatto della Poesia e mentre snocciolavo versi sull’amore ai pesciolini che abboccavano alla mia lenza, avevo sentito un rumore di passi alle mie spalle facendomi sussultare.
Avevo pensato subito a qualche strana creatura alata che dimorava lì e di cui avevo stravolto la quiete quotidiana col mio continuo vociare, invece mi ero imbattuta in un ragazzo perfetto. Come l’avevo sempre sognato! Si era seduto accanto a me e mi aveva baciato la mano, decantando la mia bellezza. Che dire, colpo di fulmine e colpo di felicità, se solo non avessi scoperto che Calendula, di vent’anni più vecchia di me, sdentata e rugosa, si era invaghita da tempo di lui e non consentiva a nessuna di diventare la sua fidanzata.

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